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Una autobiografia. George Grosz. Sugarco, 1984.

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Descrizione

Sugarco ; 1984; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta ; 24 x 16 cm; pp. 335; Traduzione di Giovanni Nebuloni. Volume riccamente illustrato in b./n. Numerose fotografie b/n . ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi della sovracoperta (Manca triangolino prezzo, piccole imperfezioni), volume saldo e pulito, interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Questa autobiografia di uno dei più grandi artisti satirici del ventesimo secolo è sia il ritratto grafico della Germania nel caos, dopo il trattato di Versailles, sia il resoconto dello sviluppo di un artista. George Grosz, dopo una prima parte dedicata ai suoi anni giovanili, si sofferma soprattutto sulle sue esperienze nella prima guerra mondiale, sull’orrore che questa gli ispirò e sulla ripugnanza che finì per provare per quella parte della società tedesca che grazie alla guerra si arricchiva: orrore e ripugnanza che trasformarono radicalmente la sua visione del mondo. Nel 1917, a Berlino, scriveva: « Avevo completamente dimenticato chi io fossi… Tutta l’arte mi sembrava priva di senso, a meno che non servisse come arma nell’arena politica. La mia arte doveva essere pistola e spada… ». Con tratti vivi, acuti e incisivi come quelli dei suoi disegni, e con la stessa ironia e capacità di sintesi, descrive il mondo degli intellettuali di sinistra, la sua adesione al movimento dadaista e all’avanguardia artistica e letteraria. La fusione di arte e politica ebbe come risultato una notevole produzione di disegni e dipinti che raffiguravano la brutalità, l’ipocrisia e la corruzione della Germania dei suoi tempi, contro cui Grosz si scaglia anche in questo suo testo. Particolarmente vivido è anche il racconto del viaggio compiuto dall’artista in Unione Sovietica. Nell’ultima parte, infine, Grosz ci tratteggia con la consueta ironia gli anni del suo volontario esilio negli Stati Uniti, dopo l’avvento di Hitler in Germania. Questo libro, illustrato con oltre 150 disegni di Grosz e corredato da alcune fotografie, oltre ad essere, come ha scritto Edmund Wilson, « un importante documento sulla Germania », è soprattutto un perfetto esempio della sintesi tra sensibilità e arte. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.