Descrizione
Mondadori (Narratori italiani 94); 1962; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta; 19 x 12 cm; pp. 192; Prima edizione. 2 rittagli di giornale (recensioni di Geno Pampaloni e Franco Antonicelli) ; leggeri segni d’uso ai bordi della sovracopertina che presenta imperfezioni, volume lievemente brunito; Buono (come da foto). ; La “chiarezza” di Arpino, la sua capacità di concentrazione drammatica, di stringere un tema e trasferirlo sul piano di un’oggettiva, lucida evidenza, raggiungono in questo romanzo il loro risultato piú pieno. Una nuvola d’ira è il dramma antico dell’amore, colto in una categoria sociale in formazione, che tra le nebbie della coscienza intravede, o crede d’intravedere, i lineamenti dell’ “uomo nuovo”. Nell’alienazione amorosa, politica e di lavoro, i tre protagonisti (esprimendosi con un linguaggio irriverente e pudico, tecnico – popolare – gergale e d’immediata presa) vivono alla rabbiosa, continua ricerca di se stessi. C’è qualcosa di fatale e di eroico nel loro assalto alle ragioni del cuore, nei contraccolpi che subiscono, nell’amara sconfitta finale che li colpisce. É Sperata, la piú alta figura di donna creata da Arpino, che racconta la tragica vicenda di un fine-settimana, oggi a Torino, piú che mai città laboriosa e segreta, crogiuolo di un moderno “benessere” che origina sia attesa di tempi piú umani, sia prove inesauste di alienazione a catena. Una nuvola d’ira è romanzo che si potrebbe vedere e presentare da tante parti, in chiave politico-ideologica come esempio di “disgelo”, o di critica stilistica, o semplicemente di storia di donna lee consapevole e stretta tra i suoi conflitti. Ma è soprattutto l’opera in cui Arpino ha raggiunto una perfetta fusione tra linguaggio e racconto, con una coerenza poetica pari soltanto alla coerenza dei personaggi che questa vicenda vivono e soffrono. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.